Psicologo e Psicoterapeuta: chi è, cosa fa, quali differenze?

Psicologo
a cura della Dott.ssa Filomena De Falco

Cos’è la psicologia?

È la disciplina scientifica che studia i processi mentali, il comportamento e le relazioni che ne derivano.

Chi è lo psicologo?

È il professionista che interviene nei contesti (individuali, interpersonali, clinici, sociali, di comunità, scolastici, istituzionali e aziendali) tramite l’utilizzo di strumenti e tecniche che hanno il loro fondamento in teorie, costrutti e modelli psicologici condivisi dalla comunità scientifica.

Cosa fa lo psicologo?

Opera al fine di conoscere, migliorare e tutelare il benessere psicologico e la salute nelle persone, famiglie, comunità e organizzazioni sociali e lavorative. Inoltre, si occupa di terapia e trattamento nelle situazioni di disagio.

Quali tipologie di intervento offre lo psicologo?

PREVENZIONE
Intesa anche come atto valutativo di situazioni di rischio, comprende tutte quelle attività finalizzate a sensibilizzare, educare, informare e anticipare atteggiamenti, comportamenti e condotte a rischio o da perseguire. Tra le attività di prevenzione che caratterizzano l’intervento psicologico rientrano la promozione del benessere individuale, collettivo, sociale e lavorativo entro processi di sviluppo della convivenza e della qualità della vita, la promozione della salute e di modifica dei comportamenti a rischio.

DIAGNOSI
È l’atto tipico di indagine e valutazione, conoscitivo e comunicativo, in risposta a una domanda, che si avvale di modelli teorici di riferimento dei processi mentali, del comportamento e della relazione. Nel corso del processo diagnostico, lo psicologo si avvale del colloquio psicologico e del proprio strumentario psicodiagnostico (test o altri strumenti standardizzati), di uso esclusivo, per analizzare il comportamento, i processi cognitivi e intrapsichici, le opinioni, gli atteggiamenti, i bisogni, le motivazioni, l’interazione sociale, l’idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni.

ABILITAZIONE-RIABILITAZIONE
L’attività di abilitazione fa riferimento a quegli interventi che hanno l’obiettivo di sviluppare nella persona della abilità utili a evitare l’insorgenza di disturbi, migliorare il benessere individuale, acquisire e accrescere competenze utili per fronteggiare difficoltà emotive, relazionali, sociali e di sviluppare abilità cognitive non adeguatamente progredite o potenziate.

La riabilitazione psicologica, di tipo anche cognitivo-funzionale, si avvale di tecniche mutuate da teorie e modelli psicologici e comprende tutte quelle attività finalizzate a una reintegrazione e recupero di abilità o competenze che hanno subìto una modificazione, un deterioramento o una perdita o la compensazione, nei casi in cui non sia possibile il recupero.

Rientrano in questo ambito l’attuazione di interventi per la riabilitazione e rieducazione funzionale e integrazione sociale di persone con disabilità pratiche, disturbi cognitivi e dell’apprendimento compresi nella definizione di DSA, di deficit neuropsicologici a seguito di malattie degenerative, disturbi psichiatrici o con dipendenza da sostanze.

SOSTEGNO PSICOLOGICO
È un intervento di tipo supportivo rivolto a persone che vivono un momento di disagio o crisi personale a seguito di una situazione particolare o di un determinato momento di vita (affrontare una situazione critica, prendere una decisione, trovare una soluzione funzionale ai problemi incontrati, migliorare una situazione coniugale, familiare, affettiva, professionale, amicale). Tale intervento viene erogato anche in assenza di una condizione psicopatologica e mira alla formulazione concordata di un intervento mirato e focalizzato alla gestione di una specifica difficoltà quotidiana, supportando la persona a reperire strategie idonee alla risoluzione delle problematiche incontrate, stimolando le sue risorse personali e i suoi punti di forza fornendo supporto rispetto alla gestione del problema attuale specifico riportato (emotivo, relazionale, psicologico, affettivo).

A seconda della problematica presentata e degli obiettivi concordati, l’intervento può configurarsi come sostegno psicologico:

CONSULENZA PSICOLOGICA (O COUNSELING) E TRATTAMENTO
Comprende tutte le attività caratterizzanti la professione psicologica, e cioè l’ascolto attivo, la definizione del problema e la valutazione, l’empowerment, necessari alla formulazione dell’eventuale successiva diagnosi e il trattamento. Lo scopo è quello di sostenere, motivare, abilitare o riabilitare il soggetto, all’interno della propria rete affettiva, relazionale e valoriale, al fine anche di esplorare difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, fasi di transizione e stati di crisi anche legati ai cicli di vita, rinforzando capacità di scelta, di problem solving o di cambiamento.

 Chi è lo psicoterapeuta?

Lo psicologo psicoterapeuta è un professionista che, dopo aver conseguito l’abilitazione alla professione di psicologo, si specializza in psicoterapia attraverso una formazione di almeno 4 anni conseguita in una scuola di psicoterapia riconosciuta dal MIUR. La successiva iscrizione all’elenco degli psicoterapeuti del proprio ordine regionale ne autorizza l’esercizio della professione di psicoterapeuta. Il titolo di psicoterapeuta può essere conseguito anche dai laureati in medicina o dai medici psichiatri iscritti all’albo dei medici (previa specializzazione presso una scuola di psicoterapia).

Cosa fa lo psicoterapeuta?

Egli eroga un intervento di psicoterapia, secondo il modello teorico e le tecniche apprese durante il suo percorso di specializzazione. L’attività di psicoterapia è rivolta alla risoluzione dei sintomi, e delle loro cause, conseguenti a psicopatologia, disadattamenti, sofferenza e prevede degli incontri volti ad aiutare la persona nel promuovere un cambiamento tale da alleviare in modo stabile alcune forme di sofferenza emotiva. La psicoterapia è un intervento ampio, spesso prolungato ed è anche una grande opportunità di crescita, un processo di comprensione di sé, dei propri pensieri, emozioni e comportamenti e delle modalità con le quali si attribuiscono significati a sé e alla realtà. Spesso si tende a confermare propri schemi mentali interiorizzati su sé stessi e gli altri, che attivano comportamenti coerenti con i propri criteri di valutazione, senza darsi la possibilità di cogliere il significato autentico di ciò che realmente si prova e di quali sono i propri profondi e reali bisogni interni. Si tende dunque spesso ad attivare modi di fare automatici come frutto di pensieri automatici che possono limitare il modo di rapportarsi a sé, alla vita, all’ambiente e agli altri. Tali schemi mentali e modalità di agire possono compromettere in modo grave, pervasivo e persistente il proprio funzionamento quotidiano minando il proprio stato di benessere psicologico.

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