La cura di sè e i doni a noi stessi: 7 doni del sambuco da portare sotto l’albero

Buon Natale_Il Filo Rosso

Il Sambuco veniva chiamato dai Germani “Holunder”, “albero di Holda”, che era una fata della tradizione folkloristica germanica. Ella era rappresentata come una giovane donna dai lunghi capelli color oro, che viveva nei sambuchi, che si trovavano nei pressi delle acque di fiumi,
fonti e laghi. I contadini tedeschi rispettavano molto il sambuco tanto che, quando vi si imbattevano nei campi, si levavano il cappello dinanzi a lui. Non osavano sradicarlo nè bruciarlo e, se volevano tagliarne un ramo, si inginocchiavano davanti alla pianta e con le mani giunte recitavano la seguente preghiera:

Frau Holda, dammi un po’ del tuo legno e io, quando crescerà, ti darò qualcosa di mio.

Questa pianta era considerata tanto sacra, nella cultura popolare, che si riteneva fosse necessario inchinarsi dinanzi all’albero per 7 volte, in onore di ognuno dei suoi 7 doni, prima di raccoglierne le parti. Ognuna delle sue sette parti, infatti, contiene un “dono” di “cura“.

Oggi, gli Psicologi de Il Filo Rosso hanno preso spunto da queste antiche credenze per porgere a tutti voi i nostri speciali auguri di Natale donandovi una versione rivisitata dei 7 doni del sambuco:

Il primo dono è una “parola germoglio”: calma. Con i germogli del sambuco si prepara un decotto che calma le nevralgie. Vi auguriamo che la calma possa essere vostra grande alleata nell’affrontare difficoltà, disagi o dolori quotidiani;

Il secondo dono è una “parola foglia”: cura. Gli impacchi di foglie di sambuco curano le malattie della pelle. Vi invitiamo ad avere sempre cura di voi stessi e del vostro benessere, fisico e psicologico;

Il terzo dono è una “parola fiore”: depurarsi. Con i fiori di sambuco si produce un tè depurativo. Ricordatevi di eliminare quotidianamente ciò che non vi fa stare bene;

Il quarto dono è “una parola bacca”: respiro. Dalle bacche di sambuco si ottiene uno sciroppo contro le infiammazioni di bronchi e polmoni. Ricordatevi di concedervi momenti di consapevolezza sul respiro, per esempio attraverso la meditazione, in cui possiate conciliare i pensieri della giornata prendendo pieno contatto con voi stessi;

Il quinto dono è una “parola midollo”: carezze. Dal midollo del sambuco si ottiene una pappa usata, con farina e miele, per lenire il dolore delle lussazioni. Ricordatevi di concedervi carezze quotidiane ritagliandovi per esempio uno spazio e un tempo da dedicare a voi stessi, facendo ciò che vi piace e vi fa stare bene, datevi il permesso di fare a voi stessi delle coccole che possano essere per voi nutrimento positivo;

Il sesto dono è una “parola corteccia”: vedersi. La corteccia di sambuco fresca cura il glaucoma, ponendola sugli occhi. Ricordate di vedervi con i vostri occhi interiori scorgendo e ascoltando i vostri profondi bisogni e desideri;

Il settimo dono è una “parola radice”: riposo. Dalla radice del sambuco, pestata e bollita, si ricavava un ottimo decotto e impacco contro la gotta. Ricordate di concedervi il giusto tempo per riposare, corpo e mente.

Con l’augurio di portare con voi questi doni e farne tesoro, Buon Natale a tutti voi. Ricordate non solo di donare qualcosa agli altri ma di donare qualcosa anche a voi stessi.

N.B. Con riferimento alle informazioni erboristiche contenute in questo articolo, si ricorda che questo articolo ha scopo esclusivamente informativo. Si sottolinea che tali informazioni non rappresentano, non sostituiscono e non possono sostituire indicazioni o prescrizioni mediche o erboristiche.

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