Perché scegliere il bicchiere mezzo pieno ci aiuta a vivere meglio: Ottimismo, vita piena e degenerazione cognitiva

A cura della Dott.ssa Carmen Giannetti

L’ora più buia è sempre quella che precede l’arrivo del sole.

Paulo Coelho

Una ricerca condotta dalla Michigan State University, pubblicata su Journal of Personality, ha messo in luce che le persone ottimiste hanno maggiori probabilità di allontanare il rischio di Alzheimer, Demenza e declino cognitivo; tanto per se stesse, quanto per le persone a loro vicine. Difatti, anche avere un partner ottimista contribuisce ad avere un migliore invecchiamento cognitivo.

Insomma, scegliere di essere ottimisti, ci aiuta a mantenere la mente in forma e ci permette di avere un’aspettativa di vita superiore.

Praticare pensieri e atteggiamenti positivi ci permette di sviluppare la capacità di resistere ai colpi inferti dalla vita, sviluppare migliori abilità di resilienza e gestione dello stress e di riuscire ad adattarsi, in modo più flessibile, ai cambiamenti negativi.

Tale atteggiamento, oltre a produrre benefici e benessere da un punto di vista psichico, ha un impatto positivo anche sulla nostra salute fisica. Nella fattispecie, si verificano: una riduzione della produzione di cortisolo, ormone responsabile della calcificazione delle arterie, una diminuzione di IL-6, una sostanza infiammatoria collegata alla Sclerosi Multipla e alle malattie cardiache, una diminuzione della pressione e del colesterolo, nonché un rafforzamento del Sistema Immunitario.

La mente umana, ne trae giovamento, in particolare per la soddisfazione di vita oltre che per un incremento di emozioni positive: felicità, gioia, contentezza, serenità.

Tutto ciò si traduce anche in uno stile di vita che può diventare maggiormente salutare per ciò che attiene corrette abitudini alimentari, una migliore igiene del sonno, esercizio fisico e movimento, relazioni interpersonali qualitativamente positive; senza dimenticare che si può diventare più attivi nella capacità di risoluzione dei problemi, attraverso l’utilizzo di un pensiero critico e immaginando soluzioni alternative.

Nonostante alcune scuole di pensiero sostengano che, essere ottimisti o pessimisti siano caratteristiche insite nell’individuo fin dalla nascita, è possibile allenare l’ottimismo o, addirittura, sviluppare ex novo tale capacità.

Esistono dei veri e propri programmi di intervento, per potenziare il pensiero positivo, costituiti da esercizi che si possono praticare, quotidianamente, anche a casa propria.

La prima condizione importante è riuscire a concentrarsi sulla propria situazione di vita attuale, il qui ed ora, facendo leva su di una naturale spinta a migliorare se stessi, in particolare da un punto di vista emotivo, mantenendo un atteggiamento aperto e costruttivo.

Risulta, altresì importante, saper riconoscere e accettare i propri pensieri negativi, specie se essi sono frequenti e ricorrenti, riscrivendoli in termini positivi.

Anche la scelta mirata di parole che rimandano a un significato positivo, così come l’interesse verso eventi e/o notizie positive (ad es. il portale di giornalismo Buonenotizie.it), possono aiutare nel mantenere un atteggiamento positivo nella vita.

Migliorare la propria autostima e autodeterminazione, smettendola di paragonarsi agli altri o concentrandosi solo su ciò che non si ha o che non va come vorremmo.

Acquisire un Locus of control, ossia la personale percezione rispetto agli eventi, maggiormente interno piuttosto che esterno.  Difatti, avere la sensazione di poter controllare gli eventi, ci rende maggiormente ottimisti che riusciremo a risolvere i problemi, senza sentirci in balìa degli eventi e, quindi, impotenti e frustrati.

Passare più tempo a contatto con la Natura, in quanto questa infonde il buonumore e stimola il pensiero positivo. Praticare la gratitudine e tenere un elenco delle cose per cui si è grati. Praticare la gentilezza e fare del bene al prossimo. Fare Meditazione.

Possiamo iniziare a utilizzare anche il nostro corpo, per allenare il pensiero positivo. A tal proposito, esiste l’esercizio della matita: tenere una matita stretta tra i denti, in senso orizzontale, ci costringe ad un sorriso forzato e i muscoli facciali invieranno impulsi positivi al cervello, migliorando il buonumore. Se non altro, tale esercizio può farci riflettere sul fatto che la nostra felicità risiede totalmente nelle nostre mani!

Questi, sono solo alcuni esempi delle buone pratiche quotidiane che si possono effettuare per stimolare il pensiero positivo, ottenendo un benessere integrato che ci permette di mantenere la mente elastica e giovane.

Noi psicologhe del Filo Rosso invitiamo, tutti voi, a scegliere sempre di praticare l’ottimismo, per avere una vita piena e felice. Ciò è particolarmente importante, se pensiamo al difficile periodo da cui proveniamo rispetto agli ultimi due anni trascorsi in piena emergenza pandemica. Ricordandovi che il bicchiere mezzo vuoto è, comunque, quello che può essere sempre riempito!

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